IDA VASSALINI E VIRGINIA PIATTI TANGO – Segretaria e giornalista della WILPF Italia, tra gli anni ‘20 e ’30, due splendide e poco conosciute voci di attiviste per la pace by Annalisa Milani

Filosofa, insegnante, poetessa, indologa, Ida Vassalini nacque a Verona il 1° novembre 1891 in una famiglia benestante. Manifestò grande interesse per la filologia classica  per cui frequentò il Liceo Ginnasio “S. Maffei”; conseguì la laurea proprio nella disciplina a lei congeniale a Padova; poi, pensò bene di prendere una seconda laurea in filosofia.
Qui ebbe maestri importanti dai quali assorbì l’amore incondizionato per la speculazione filosofica; degli stessi ella diventerà, in seguito, un’amica profonda e propositiva: Piero Martinetti e Giuseppe Rensi.
Ida Vassalini alternò la sua esistenza tra l’amata Verona e la più comoda Milano dove passò la sua vita d’insegnante nei licei cittadini.
In età giovanile, intorno agli anni Trenta, cominciò a studiare il sanscrito e le lingue indi poiché rimase attratta dalla lettura dei poemi e dei canti filosofici indiani. S’innamorò, perdutamente, dei sentimenti profondi e più veri dell’antica civiltà di un paese che, solo allora, si stava affacciando alla ribalta del mondo occidentale. Con i suoi maestri – oralmente e attraverso corrispondenza – Ida Vassalini intrattenne sempre un rapporto di profondo amore e di corresponsione; con gli antichi maestri indiani e delle religioni indiane, condivise il senso amoroso della vita, della quiete dello spirito e della comunanza per la pace.
Nel 1919 aderì alla Lega Internazionale Femminile per la Pace e la Libertà (WILPF) e ne fu segretaria per l’Italia, parrtecipandovi attivamente, fino al 1927, quando decise di allontanarsene in seguito all’esecuzione di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti negli Stati Uniti: nonostante la sua forte presa di posizione, la Lega non aderì alzando la propria voce contro la pena di morte che la Vassalini, invece, invocò sempre e con la massima libertà.
Nel 1923 tradusse “Nazionalismo” di Rabindranath Tagore dove il premio Nobel per la letteratura condannava qualsiasi forma di nazionalismo, contrario al bene degli individui e alla cooperazione tra i popoli. In quegli anni, ella contrasse amicizia anche con pionieri della libertà di pensiero e dello spirito come Carlo Sforza, ma soprattutto Aldo Capitini con il quale intrattenne anche un breve epistolario.
Nel suo pensiero, la fede cristiana e quella dei maestri indiani del passato trovarono una fusione maggiore di quanto si potesse supporre.
Fu una formidabile lettrice; spesso fu nella sua casa sul Lago di Garda, che condivise, assai sovente, con amiche dalle idee quasi libertarie e, comunque, profondamente aperte a qualsiasi tensione filosofico-sociale che non toccasse i tasti della conservazione becera e poco feconda.
Dopo il 1945 Ida Vassalini entrò tra i collaboratori de “Lo Stato moderno”, una rivista che proclamava la formazione degli stati uniti d’Europa: una forma antesignana di ciò che sarebbe arrivato di lì a poco. La lungimiranza della sua visuale aveva profondamente aspirato al superamento delle barriere anche in una visione utopica, ma nel senso migliore del termine: si proclamavano la giustizia, la pace, il diritto come fonti per il riconoscimento leale del genere umano nella sua interezza.
Verso la fine della sua vita imparò la lingua “pali” (una variante del sanscrito) e tradusse il “Dhammapada”, la legge che sostiene l’universo, espressione del buddismo più antico. Fu la logica conclusione della sua ricerca della verità e dell’affinità tra le fedi.
Ida Vassalini concluse la sua vita a Milano il 21 dicembre 1953.

LO STATO MODERNO – Per Il Movimento Federalista Europeo
Ida Vassalini  – 20 marzo 1946

 Non riporto il testo originale e ma alcuni passaggi di questo  quanto mai lungimirante  articolo di Ida Vassalini scritto sulla rivista Stato Moderno “Per il movimento Federalista Europeo “ il 23 marzo 1946, … solo alcuni nodi :

1-Chi pensa ad un ordine nuovo,come la Federazione Europea,non puo pensare ad un ordine  nuovo senza pensare alle nazionalità.Il Diritto alle rivendicazioni nazionali è sacrosanto è un’ istanza identitaria.Ma il principio della Federazione degli Stati Europei è un “correttivo”.

2-Ida Vassalini ,per sua indole,cerca sempre un equilibrio tra opposti: sentimento\interesse,capitalista\lavoratore,imperialismo\nazionalismo,nazionalità\federazione europea;

3-Sulla Federazione degli Stati Europei come arrivare da una sintesi con le nazionalità? Malgrado lo scetticismo “credo sia importante aderire ad un moto che si propone-quale scopo supremo –la formazione degli Stati Uniti Europei”.Il  movimento Federalista Europea è una risposta alla conciliazione del diritto alle rivendicazioni nazionali. Dovrebbe essere”correttivo” alle nazionalità.

4-Collaborazione,armonizzazione, Pace sono i principi positivi più ricorrenti .La Pace nel suo pensiero è un sincretismo religioso tra buddismo,induismo cattolicesimo.

Non ci può essere guerra tra le religioni- La domanda di pace è radicale.la seconda guerra mondiale è stata una “pazzia”, mentre la I guerra mondiale,forse “qualche” forma di eticità potrà avere.

5-Non c è pace senza giustizia “la pace non può che durare se non che fra  liberi ad uguali” “ l’ unione degli Stati non può essere se non la conseguenza del leale riconoscimento dell’ unità di tutto il genere  umano:di quell’ unità che deriva dalla negazione di qualsiasi ipocrisia e di qualsiasi sfruttamento.”

6 -…e ancora “L’ indipendenza nazionale e la libertà politica devono dunque ,essere riconosciute quali premesse necessarie alo affermarsi di una Federazione degna del suo nome:altrimenti questa ricalclcherà le orme di quella Società delle Nazioni ,la quale non volle mai rivedere gli ingiusti trattati di Versailles.Gli Stati potranno rinunciare ad una parte della propria sovranità solo dopo che si sarnno convinti di non venir meno alla propria funzione di “istituzioni protettrici contro l’ ingiustizia”:esi non devono affrettarsi a dissolversi in un organismo del quale non è,né può essere,ancora ben definita l’ essenza e la struttura”….

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https://journals.openedition.org/cdlm/8125