La dimensione del disarmo a Roma

25.02.2019 – Roma WILPF (Women’s International League for Peace and Freedom)

Ha avuto luogo a Roma sabato 23 febbraio  presso il Centro regionale del LAZIO (cesv) uno degli incontri previsti nel progetto di WILPF Italia  “Pace femminista in azione: giustizia climatica, sicurezza e salute”  in collaborazione con il Centro Studi Difesa Civile, e con il  Gruppo Giovani   Pace e Sicurezza.

LUISA DEL TURCO ( Centro Studi Difesa Civile ) ha evidenziato l’importanza del ruolo delle donne nella costruzione dei processi di pace; RENATO CURSI  ( Portavoce del Gruppo Giovani del CSDC) ha descritto la dimensione del disarmo nei vari paesi; ANGELO BARACCA  ( professore di Fisica Università di Firenze) si è soffermato nella sua relazione sul nesso nucleare-ambiente);   MANLIO GIACANELLI  ( presidente onorario dell’ IPPNW- medici per la prevenzione contro le armi nucleari) ha portato vari esempi dell’impatto della contaminazione nucleare sulla salute. MADDALENA  CASPANI MOSCA   ( psicanalista) in videoconferenza si è soffermata sull’analisi della sensazione di paura provocata dalle armi nucleari negli individui, ma della sua costante  rimozione. GIOVANNA PAGANI   ( presidente  onoraria di WILPF Italia) ha concluso gli interventi collegando la proposta per un’educazione come vettore dell’Ecologia Profonda con le sue esperienze  dirette, fondamentale la partecipazione al recente Convegno mondiale sul clima di Katowice

e i contatti coi rappresentanti dei popoli indigeni, la loro devozione e riconoscenza per la madre terra.

 “Se anche si riuscisse a eliminare tutte le armi nucleari nel mondo, nulla impedirebbe una loro riproduzione se non si elimina la conoscenza del loro know how.” Così lo scienziato LUIGI MOSCA” in video conferenza . Un esplicito richiamo al valore dell’Educazione.
E’ seguito un ricco confronto tra analisi e ricerca di proposte a dimostrazione di quanto siano distanti le nostre posizioni dall’astrattezza di enunciazioni teoriche.
Tra gli interventi, una giovane donna del Senegal , testimone diretta di quella realtà da cui sono in fuga i migranti, le cui responsabilità continuano a ricadere sui paesi occidentali.
Si è parlato di “utopie alternative” che devono avere come punto di partenza la conoscenza diretta degli ambienti da cui fuggono i  migranti ( cause ecologiche, politiche, culturali….) . Accoglienza vuol dire prima di tutto conoscenza  e valorizzazione ( non beneficenza pietistica, ma valorizzazione umanitaria) delle loro culture attraverso la conoscenza individuale e il rispetto della dignità dei singoli individui. Questo significa “amare la terra” e favorire una reale integrazione nei paesi dell’UE.
Su questo cammino si sta avviando la nuova federazione di associazioni nata a Roma col sostegno del costituzionalista Paolo Maddalena, col nome di ART 3 ( il famoso articolo 3 della nostra Costituzione).